Un'auto 3D viene afferrata e ruotata da un utente.
Sviluppato un sistema che consente di interagire fisicamente con ologrammi 3D sospesi nell’aria permettendo agli utenti di afferrare e manipolare oggetti virtuali con le mani nude, senza bisogno di visori o guanti speciali
Tecnologia che consente di interagire fisicamente con ologrammi 3D sospesi nell’aria.
Un team, composto dalla dottoressa Elodie Bouzbib (1) dell'Public University of Navarra (UPNA), Iosune Sarasate, Unai Fernández, Manuel López-Amo, Iván Fernández, Iñigo Ezcurdia e Asier Marzo, ha sviluppato un sistema che consente di interagire fisicamente con ologrammi 3D sospesi nell’aria. A differenza delle tecnologie precedenti, che permettevano solo la visualizzazione, questa innovazione consente agli utenti di toccare, afferrare e manipolare oggetti virtuali con le mani nude, senza bisogno di visori o guanti speciali.
«Ciò che vediamo nei film e chiamiamo ologrammi sono in genere display volumetrici», spiega la dottoressa Elodie Bouzbib, autrice principale dello studio. «Questi sono grafici che appaiono a mezz'aria e possono essere visti da vari angoli senza la necessità di indossare occhiali di realtà virtuale».
Questa innovazione consente nuovi modi per interagire con la grafica 3D, permettendo agli utenti di afferrare e manipolare gli oggetti virtuali in modo naturale. «Ad esempio, afferrare un cubo tra l'indice e il pollice per muoverlo e ruotarlo o simulare le gambe da passeggio su una superficie usando l'indice e le dita ad anello», illustrano i ricercatori.
Il team rileva che «esistono già prototipi commerciali di display volumetrici, come quelli di Voxon Photonics o Brightvox Inc., ma nessuno consente l'interazione diretta con gli ologrammi».
Il ricercatore principale, il dottor Asier Marzo (2) spiega che l'interazione diretta implica «essere in grado di inserire le nostre mani per afferrare e trascinare gli oggetti virtuali. Siamo usati per dirigere la reciprocità con i nostri telefoni, dove tocchiamo un pulsante o trasciniamo un documento direttamente con il dito sullo schermo - è naturale e intuitivo per gli esseri umani. Questo progetto ci consente di utilizzare questa naturale interazione con la grafica 3D per sfruttare le nostre innate capacità di visione e manipolazione 3D».
Confronto rispetto alle tecnologie precedenti
- Interazione fisica: Le tecnologie precedenti, come i display volumetrici di Voxon Photonics o Brightvox, permettevano solo la visualizzazione tridimensionale, ma non consentivano il contatto diretto con gli ologrammi. Il nuovo sistema FlexiVol, invece, permette di toccare, afferrare e manipolare oggetti virtuali con le mani nude, grazie a un diffusore elastico sicuro al tatto.
- Sicurezza e intuitività: I vecchi sistemi potevano essere pericolosi da toccare o facilmente danneggiabili. Il nuovo sistema FlexiVol utilizza materiali elastici che rendono l’interazione sicura e naturale, simile a quella con uno smartphone.
- Tecnologia di base: Entrambe le tecnologie si basano su display volumetrici, ma FlexiVol sfrutta un oscillatore ad alta velocità (fino a 2.880 immagini al secondo) e la persistenza della visione per creare l’illusione di oggetti solidi sospesi nell’aria.
- Esperienza utente: Nei test, gli utenti sono risultati più rapidi e precisi nell’interazione con FlexiVol rispetto a interfacce 3D tradizionali come i mouse tridimensionali.
Impieghi futuri della nuova tecnologia
- Feedback tattile avanzato: I ricercatori stanno esplorando l’integrazione di sensazioni tattili realistiche, come vibrazioni o resistenze, per rendere l’interazione con gli ologrammi ancora più immersiva.
- Applicazioni mediche: Immagina un chirurgo che può manipolare un modello 3D del cervello di un paziente prima di un’operazione, o uno studente di medicina che esplora organi virtuali in tempo reale.
- Design e architettura: Progettisti e ingegneri potrebbero “toccare” i loro modelli 3D, ruotarli, modificarli e persino farli esplorare ai clienti come se fossero oggetti reali.
- Educazione e formazione: Le scuole potrebbero usare FlexiVol per insegnare concetti complessi in modo visivo e interattivo, come la struttura molecolare o la storia dell’arte in 3D.
- Intrattenimento e gaming: Giochi olografici in cui puoi afferrare oggetti, lanciare incantesimi o costruire mondi con le mani nude non sono più fantascienza.
- Collaborazione a distanza: In futuro, potremmo “incontrarci” in spazi virtuali tridimensionali, scambiandoci oggetti o lavorando su progetti condivisi come se fossimo nella stessa stanza.
Riferimenti:
(1) Elodie Bouzbib
(2) Asier Marzo
Descrizione foto: Un'auto 3D viene afferrata e ruotata da un utente. - Credit: Public University of Navarra (UPNA).
Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: Holograms that can be grabbed and manipulated shown by UPNA researchers