Litio prezioso per il cervello
Il litio, scoperto nel 1817 dal chimico svedese Johan August Arfwedson, viene utilizzato in vari campi, tra i quali, tramite le batterie ricaricabili, l’alimentazione di dispositivi come cellulari, tablet, notebook, e delle auto elettriche o ibride. È quindi un’importante fonte di energia.
Il litio è però impiegato anche a livello farmacologico. In particolare, è prezioso per il cervello, come spiega il dottor Antonio Cerasa, (1) neuroscienziato dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica (Irib) del Consiglio nazionale delle ricerche: «Questo metallo leggero elementare viene usato solo come sale di litio, a causa della sua alta reattività intrinseca.
Le prime prove come farmaco terapeutico risalgono al XIX secolo; tuttavia, è nel XX secolo che lo psichiatra australiano John F. Cade dimostra, con il primo studio randomizzato in doppio cieco, come esso abbia anche benefici effetti terapeutici come stabilizzatore dell'umore».