Corpi sabbiosi sommersi nel Mare del Nord
Cosa succede sotto il Mare del Nord? Ecco i misteriosi tumuli di sabbia.
Cosa succede sotto il Mare del Nord? Ecco i misteriosi tumuli di sabbia.
Alle origini del Mar Rosso: una frattura nel continente.
Studiare il riscaldamento globale del passato per capire i cambiamenti climatici del presente. Durante la sua lunga storia, la Terra ha sperimentato condizioni climatiche molto diverse, alternando fasi glaciali a periodi di riscaldamento globale che hanno plasmato il pianeta e influenzato l'evoluzione degli organismi. Ancor prima della comparsa dei dinosauri, durante il tardo Paleozoico (circa 300 milioni di anni fa) ebbe luogo una delle glaciazioni più estese, terminata con una fase di riscaldamento che portò alla scomparsa quasi completa dei ghiacciai e delle calotte polari con importanti conseguenze sulla biodiversità.
Nanortalik è un piccolo villaggio della Groenlandia il cui nome, in lingua inuit, significa “dove vanno gli orsi polari”. Tra i fiordi al largo delle sue coste, per due settimane, navigherà un gruppo di studiosi dell’Università di Bologna alla ricerca di idrogeno geologico. La missione, in partenza il prossimo 24 giugno, è guidata da Alberto Vitale Brovarone professore al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Alma Mater, e si svolge nell’ambito del progetto DeepSeep, finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche (ERC).
Gli “incendi fantasma” delle torbiere consumano i più grandi serbatoi di gas serra della superficie terrestre. Un team coordinato dall'Università di Firenze ha individuato gli indicatori geochimici che permettono di stimare gli effetti del degrado del suolo. Quali sono le conseguenze di un fenomeno spontaneo, quello degli incendi fantasma che coinvolge le torbiere di tutto il mondo, all'origine di significative emissioni di gas serra?
Analizzando dati satellitari avanzati e segnali sismici, un team di ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Irea) ha tracciato la mappa della sorgente vulcanica dell'isola di Vulcano, e delineato chiaramente le implicazioni di questa scoperta per la sicurezza dell'area. Lo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters (1), ha fornito risultati che rappresentano un fondamentale punto di partenza per valutazioni future della pericolosità vulcanica dell'isola.
Machu Picchu, monumento simbolo della civiltà Inca, indicata come una delle sette meraviglie del mondo moderno, è sempre fonte di attrazione non solo per la sua disarmante bellezza e fragilità, ma anche per le continue scoperte che la ricerca archeologica è in grado di restituire.
Appena sotto la superficie dell'Oceano Pacifico meridionale si trova il vulcano Hunga. Parte dell'arcipelago di Tonga e a nord dell'isola principale di Tonga, Tongatapu, Hunga si trova in una zona sismica molto attiva ed ha eruttato quattro volte dal 1988, l'ultima nel 2022. L'ultima eruzione ha causato un'onda di tsunami alta quasi 46 metri che ha colpito le vicine isole disabitate e onde alte più di 2 metri che hanno raggiunto la costa del Perù. Una delle più grandi esplosioni vulcaniche registrate dall'eruzione del Krakatau nel 1883, che produsse onde d'urto atmosferiche misurate fino all'Europa.
Una cronologia accurata dei cambiamenti climatici è fondamentale per comprendere i controlli sull'evoluzione del paesaggio e delle specie. Sfortunatamente, la datazione diretta del cambiamento climatico continentale è ostacolata dalla scarsità di prodotti terrestri databili che evidenziano cambiamenti climatici.
Il clima, la tettonica e il tempo si combinano per creare potenti forze che forgiano il volto del nostro pianeta. Aggiungi la graduale scultura della superficie terrestre da parte dei fiumi e ciò che a noi sembra solido come la roccia cambia continuamente. Tuttavia, la nostra comprensione di questo processo dinamico è stata nel migliore dei casi irregolare.