Nascosta all'interno del ghiacciaio del Morteratsch in Svizzera si trova una grande grotta di ghiaccio, un segno sorprendente ma che fa riflettere della continua e accelerata disintegrazione del ghiacciaio che porta a una riduzione del numero di ghiacciai nelle Alpi e in tutto il mondo.
Le Alpi si avviano a un futuro senza ghiacciai: lo studio ETH Zurich prevede perdite record entro il 2100, con conseguenze drammatiche per clima, turismo e risorse idriche
Le Alpi si svuotano: record di ghiacciai destinati a sparire entro il 2035.
Per quanto tempo sopravvivranno ancora i ghiacciai? Un nuovo studio dei ricercatori del Politecnico di Zurigo (ETH Zurich) offre la prima proiezione dettagliata di quanti ghiacciai potrebbero scomparire entro il 2100 a causa del riscaldamento globale - e perché regioni come la Svizzera saranno le più colpite. Questo approccio potrebbe anche aiutare i responsabili politici, l’industria del turismo e la gestione dei pericoli naturali a pianificare il futuro.
I ghiacciai si stanno sciogliendo in tutto il mondo. In alcune regioni potrebbero persino scomparire completamente. Osservando il numero di ghiacciai che stanno scomparendo, le Alpi potrebbero raggiungere il loro picco di perdita già tra il 2033 e il 2041. A seconda dell’intensità del riscaldamento del pianeta, questo periodo potrebbe segnare un momento in cui scompaiono più ghiacciai che mai. Su scala globale, il picco del tasso di perdita dei ghiacciai si verificherà circa dieci anni dopo e potrebbe aumentare da 2.000 a 4.000 ghiacciai persi ogni anno.
Per le Alpi, le prospettive sono drastiche: se le attuali politiche climatiche indirizzeranno il mondo verso un aumento della temperatura di +2,7 °C, entro il 2100 rimarrebbero solo circa 110 ghiacciai nell’Europa centrale – appena il 3 per cento del totale odierno. Con +4 °C, quel numero crollerebbe a circa 20. Anche ghiacciai di medie dimensioni come il ghiacciaio del Rodano si ridurrebbero a minuscoli resti di ghiaccio o scomparirebbero del tutto. In questo scenario, il maestoso ghiacciaio dell’Aletsch si frammenterebbe in diverse parti più piccole. Ciò prosegue una tendenza che i ricercatori dell’ETH hanno già documentato in passato - e che non mostra segni di rallentamento: solo di recente hanno rivelato che tra il 1973 e il 2016 più di 1.000 ghiacciai sono scomparsi solo in Svizzera. (1)
Più della metà dei piccoli ghiacciai è andata perduta
Un team internazionale di ricercatori guidato dal Politecnico di Zurigo (ETH Zurich), dall’istituto di ricerca WSL e dalla Vrije Universiteit Brussel ha tratto questa e altre conclusioni in uno studio rivoluzionario che, per la prima volta, calcola quanti ghiacciai nel mondo scompaiono ogni anno, quanti probabilmente rimarranno fino alla fine del secolo e per quanto tempo. «Per la prima volta, abbiamo indicato gli anni in cui ogni singolo ghiacciaio della Terra scomparirà», afferma il dottor Lander Van Tricht (2), autore principale dello studio pubblicato su Nature Climate Change (3).
A differenza delle ricerche precedenti, che si concentravano principalmente sulla perdita di massa glaciale globale e di superficie, il team guidato dall’ETH Zurich sposta l’attenzione sul numero di ghiacciai che stanno scomparendo, sulle loro regioni e sulla tempistica della loro scomparsa. I risultati rivelano che le regioni con molti piccoli ghiacciai a basse altitudini o vicino all’equatore sono particolarmente vulnerabili - tra cui le Alpi, il Caucaso, le Montagne Rocciose, così come parti delle Ande e delle catene montuose africane situate a basse latitudini.
«In queste regioni, si prevede che più della metà di tutti i ghiacciai scompaia nei prossimi dieci o vent’anni», afferma Van Tricht, ricercatore presso la Cattedra di Glaciologia dell’ETH Zurich e l’istituto di ricerca WSL.
Quanti ghiacciai nelle Alpi - e nel mondo – sopravvivranno?
Il ritmo del ritiro dei ghiacciai dipende dall’entità del riscaldamento globale. Per questo motivo, i ricercatori hanno effettuato proiezioni utilizzando tre modelli glaciologici globali all’avanguardia e diversi scenari climatici. Per le Alpi, hanno scoperto che con un aumento di +1,5 °C, entro il 2100 rimarrebbe il 12 per cento dei ghiacciai (circa 430 su circa 3.000 nel 2025); con +2 °C, ne sopravviverebbero circa l’8 per cento, ovvero circa 270 - e con +4 °C, appena l’1 per cento, cioè 20 ghiacciai.
Per confronto: nelle Montagne Rocciose, circa 4.400 ghiacciai resisterebbero nello scenario di 1,5 °C - circa il 25 per cento degli attuali 18.000 ghiacciai. Con +4 °C, ne rimarrebbero solo circa 101, una perdita del 99 per cento. Nelle Ande e in Asia centrale, sopravviverebbe circa il 43 per cento dei ghiacciai a 1,5 °C. Ma con +4 °C, i numeri crollano: nelle Ande rimarrebbero solo circa 950 ghiacciai, una perdita del 94 per cento; in Asia centrale, circa 2.500 ghiacciai - un calo del 96 per cento. Complessivamente, si può affermare che in uno scenario con un aumento della temperatura globale di +4 °C rimarrebbero solo circa 18.000 ghiacciai, mentre con +1,5 °C ce ne sarebbero circa 100.000.
Lo studio mostra anche che non esiste più alcuna regione in cui il numero dei ghiacciai non sia in diminuzione. Anche nel Karakoram dell’Asia centrale, dove alcuni ghiacciai sono temporaneamente cresciuti dopo l’inizio del nuovo millennio, si prevede che i ghiacciai scompaiano.
Ogni grado di riscaldamento conta - oppure moriranno il doppio dei ghiacciai
Nel loro studio, i ricercatori dell’ETH Zurich introducono il termine “estinzione massima dei ghiacciai” (Peak Glacier Extinction), che indica il punto o apice in cui il numero di ghiacciai che scompaiono in un solo anno raggiunge il massimo. Dopo questo momento, i tassi di perdita annuali diminuiscono - semplicemente perché la maggior parte dei ghiacciai più piccoli è già scomparsa. Dal punto di vista delle politiche climatiche, questo è rilevante: il ritiro dei ghiacciai continuerà anche se il numero di ghiacciai che scompaiono diminuirà dopo il picco.
Il team ha calcolato questo picco per diversi scenari di riscaldamento. Con un aumento di +1,5 °C del riscaldamento globale, come previsto dall’Accordo di Parigi, esso si verificherebbe intorno al 2041, quando circa 2.000 ghiacciai scomparirebbero in un solo anno. Con +4 °C, il picco si sposta verso il 2055 - ma sale a circa 4.000 ghiacciai. Arrivare dopo con un caldo maggiore potrebbe suonare strano. Eppure, quando fa più caldo, non svaniscono solo i ghiacci piccoli, ma pure quelli grossi. Registrare la scomparsa completa persino delle masse gelate più vaste è una caratteristica chiave della nuova strategia.
I ricercatori dell’ETH Zurich mostrano che con +4 °C scompaiono al picco il doppio dei ghiacciai rispetto allo scenario di +1,5 °C. Mentre nello scenario di 1,5 gradi sopravvive circa la metà dei ghiacciai attuali, solo un quinto rimane con +2,7 °C - e appena un decimo con +4 °C. Ogni decimo di grado conta nel rallentare il declino. «I risultati sottolineano quanto siano urgentemente necessarie azioni climatiche ambiziose», afferma il dottor Daniel Farinotti, coautore e professore di glaciologia all’ETH Zurich.
Cosa significa il ritiro dei ghiacciai per la politica, la cultura e l’economia?
In che modo il ritiro dei ghiacciai influisce sulle persone e sulla cultura? La nuova prospettiva promette nuove intuizioni per la politica, il mondo degli affari e la cultura. Gli studi precedenti si sono concentrati sulla misurazione della perdita dei ghiacciai in termini di massa e volume, il che ha permesso proiezioni sull’innalzamento del livello del mare e sulla gestione delle risorse idriche. «Lo scioglimento di un piccolo ghiacciaio contribuisce ben poco all’innalzamento dei mari. Ma quando un ghiacciaio scompare completamente, può avere un impatto grave sul turismo in una valle», afferma Lander Van Tricht.
Il nuovo studio non solo rivela quando e dove i ghiacciai scompariranno; può anche aiutare i responsabili politici, le comunità, il settore turistico e i gestori dei pericoli naturali a prepararsi a un futuro con meno ghiaccio e meno acqua.
In questo contesto, i ricercatori dell’ETH Zurich sono coinvolti anche in iniziative come la Global Glacier Casualty List, che mira a preservare i nomi e le storie dei ghiacciai perduti - contribuendo, tra gli altri, con le storie dei ghiacciai Birch e Pizol. «Ogni ghiacciaio è legato a un luogo, a una storia e a persone che ne sentono la perdita», afferma Van Tricht. «Ecco perché lavoriamo sia per proteggere i ghiacciai che restano, sia per mantenere viva la memoria di quelli che non ci sono più».
Riferimenti:
(1) Vanished glaciers of the Swiss Alps: An inventory-based assessment from 1973 to 2016
(3) Peak glacier extinction in the mid-twenty-first century
Descrizione foto: Nascosta all'interno del ghiacciaio del Morteratsch in Svizzera si trova una grande grotta di ghiaccio, un segno sorprendente ma che fa riflettere della continua e accelerata disintegrazione del ghiacciaio che porta a una riduzione del numero di ghiacciai nelle Alpi e in tutto il mondo. - Credit: Lander Van Tricht / ETH Zurich, Chair of Glaciology.
Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: The Alps to lose a record number of glaciers in the next decade